Stamani voglio fermarmi da queste parti, voglio godermi questo pezzo di costa.
Appena alzato mi accorgo che qualcosa mi sta ravanando nei così detti!
"Aaaazzzzo è"!
Controllo e salta fuori l'intruso lungo un 3 cm buoni che se se la svigna veloce nell'erbetta a nascondersi! Se ha dormito con me, non me ne sono accorto! Controllo per sicurezza che tutto sia in ordine…perfetto!
Mi faccio un bel caffè e torno dai ranger per chiedere info su una traccia. Constatato che è inaccessibile scopro che un piccolo parco nazionale dista appena un paio di chilometri da dove ho campeggiato io! Non era segnato da nessuna parte e nemmeno c'erano cartelli! Strano, penso!!! Non è strano per nulla invece!
Ci scopro un camp ground bellissimo sulle rive di un fiume con 4 o 5 auto! Non si paga! Ecco perché sono tutti qui! Io c'ero andato semplicemente per vedere delle incisioni aborigene di 5000 anni fa che dovrebbero rappresentare il sole. Da qui il nome del parco, Sundown, appunto!
Cazzeggio un poco ma la giornata non è bella, sempre coperto. Arrivo sulla spiaggia dove ho dormito ed esplode il sole! Faccio alcune foto e scambio due parole con un uomo che sbuca dal nulla sul quad con cane appresso. Il caldo è insopportabile e lotto come un pazzo con un miliardo di tafani! Mai visti tanti. Mi dice che è normale, ma lui ha la muta addosso! Provo prima con della crema e poi con del repellente! Nulla, a loro non gliene frega nulla e riescono pure a pungerti nel di dietro attraverso il costume! Pazzesco! Dopo averne uccisi un centinaio buono mi butto in acqua a fare snorkeling. Appena esco eccoli di nuovo! Cambio posto e di nuovo nel giro di pochi secondi riappaiono. Insomma una giornata nel selvaggio si, ma inteso come tentativo di sopravvivere a queste belve assetate di sangue. Verso le 18.30, quando il sole comincia a diminuire di intensità, improvvisamente svaniscono. Mi lasciano un polpaccio, mezza gamba e il culo bucherellato! Bastardi!!!
Piazzo la mia auto su un ansa elevata del fiume perfettamente in linea con la foce e vado sulla spiaggia.
Non c'è nessuno, solo un uccello nemmeno tanto socievole. Il sole splende ancora e la spiaggia viene percorsa da onde lunghissime e continue che rullano una dietro l'altra in modo curioso. Mi incanto a vedere i soli disegnati sulla scogliera da un anonimo uomo di 5000 anni fa. Anche lui, prima di me, è rimasto impressionato da questo sole che scende all'orizzonte. Da questa luce, da questi riflessi, da questo luogo…
Sundown…sta scendendo…spettacolo!
Lo guardo, guardo i segni incisi nella pietra e rimango stordito da un brivido…e li sfioro e poi li tocco delicatamente!
Tocco i circoli con la mano aperta e le palpebre semichiuse. Tocco il sole! Seguo con un dito uno dei cerchi…Sundown…stupendo. Sono qui ad ammirare questa meraviglia che mi ha rapito. Sono qui è non mi è nemmeno venuta l'idea di scattare una foto tanto ero coinvolto da quello che sentivo. Forse come l'anonimo artista di 5000 anni fa sono stato travolto da qualcosa più grande del mio stesso essere. Forse mi sono fuso con l'ambiente circostante anche solo per pochi minuti e mi sono sentito parte di tutto questo. Il mondo ero io e lui era in me, non aveva ragione di essere una foto. La foto più intensa, l'esatta rappresentazione di tutto ciò è qui da 5000 anni ed incisa in queste pietre inclinate…ogni altra cosa sarebbe superflua, inesatta e parziale.
Sundown…e lui ormai è sceso, se ne è andato, lasciando lo spazio a uno spicchio di luna e un miliardo di stelle…