Finalmente parto! Direzione il Bottom End, la punta estrema sud della Tasmania. Dopo aver toccato il Top End, nell'estremo nord del Queensland durante il primo viaggio, voglio arrivare anche qui. Voglio anche provare la macchina per qualche centinaio di chilometri per vedere se tutto è ok.
Passo Hobart e prendo una laterale. Appena pochi chilometri e sono immerso tra colline e montagne piene di boschi che improvvisamente lasciano lo spazio a piccole vallate dove pascolano poche vacche intorno a fattorie che sembrano addormentate in un tempo remoto. Il traffico diventa quasi inesistente e mi inoltro nella Houn Valley. Attraverso piccoli paesi di cui il più grande ha appena 1000 abitanti. Vigneti, piantagioni di mele rosso fuoco, wallaby e pappagalli. Contrasti incredibili a cui non riesco a capacitarmi ancora.
Sono di un rilassato totale, non penso a nulla, non voglio nulla, voglio solo arrivare, con calma, prima di sera. Voglio arrivare con il sole caldo ancora alto che, sorprendentemente, è scintillante più che mai.
Tutto qui. Semplice.
Finalmente dopo 20 chilometri di una gravel road si apre l'immensa Recherche Bay con piccoli camp ground e una miriade di cale dove solitarie barche a vela sembrano addormentate nella piatta totale. Percorro il minuscolo ponte di legno sul Cockle Creek e arrivo alla fine della strada.
Sono al finale.
La terra è finita e un monumento di una balena mi saluta in uno dei luoghi dove ancora questo cetaceo si avvista regolarmente.
Non c'è praticamente nessuno. Piazzo l'auto sotto un pino enorme a 50 metri dal mare e preparo lo swag. Mangio mentre i wallaby escono dal fitto bosco e tosano l'erba intorno alla mia auto.
Che dire…nulla. Va bene così! Va bene così, Leonardo.
Vado a letto presto mentre le stelle perforano la sottile coltre di nubi biancastre.
Sono le 5 e sono in piedi. Trovo nuove soluzioni per sistemare al meglio tutte le mie cose e parto verso nord. La giornata è coperta e dopo essermi fermato a vedere passare il piccolo trenino di Ida Bay mi butto alle terme!
Bagno termale, doccia bollente e visita al complesso di cave più esteso della Tasmania. Poi via a nord verso Southport, la cittadina più a sud di tutta l'Australia. Forse 100 abitanti. Chiedo info al Pub e mi piazzo in una piccola baia per la notte. Mi piace il nome, Lady Bay.
Il tramonto incendia il cielo di rosso sangue e non solo. All'orizzonte un paio di bushfire buttano nuvole di fumo. Mi butto in macchina per la notte perché minaccia pioggia.
La mattina riprendo prima dell'alba schivando i soliti wallaby e opossum che stando rientrando dalla nottata.
La nebbia a banchi mi ricorda la mia terra con un'appendice inedita, il mare!
Dover ha appena 500 abitanti e a ben vedere è enorme. Tra una chiesa che annuncia il sermone della domenica e una in vendita, c'è un'abitazione che spicca per lo stile veramente moderno. Ognuno è libero di spaziare con la fantasia da queste parti. Al porto vorrei vedere se trovo qualche ostrica da acquistare direttamente dai pescatori ma improvvisamente capisco che qualcosa in Carolina non va!
Alternatore partito. Fortunato che sono in città. Arrivo dal meccanico. Faccio caricare la batteria e telefono a Gary. Rapido calcolo e decido di acquistare un ulteriore batteria di scorta.
Tortino alle capesante (inedito e buonissimo!) e via verso New Norfolk. A Hobart la batteria è morta. Sostituita. Arrivo nel bel mezzo del trasloco dell'officina di Gary. A fine mese si sposta in un altro posto. Nel casino generale il mio pezzo è arrivato ma è sbagliato.
Tranquillo Leonardo. Prendo su quattro cose per dormire da Gary e aspetto domani.
Don't worry Mate!
Io non mi preoccupo.
That's life!
Risolviamo anche questa e andiamo avanti. Di strada ne ho ancora e lo so che qualcuno di voi si annoia senza notizie eclatanti, spiagge incontaminate, cascate di acqua cristallina, avventura pura, strade polverose, selvaggio e animali strani. Arriveranno.
Questo per me non è lo stupefacente anche se tutte le volte sono stupefatto! Per me lo stupefacente è che queste cose esistono ancora e che io ci sono…basta esserci…e io ci sono!
Questa è veramente la cosa "misteriosa" di questo viaggio e per mia fortuna rimane tale...