Non so come spiegare questo mese passato in Tasmania. Forse un mese di transizione, di preparazione al viaggio o forse era già il viaggio, era già avventura, era vita. Non è successo nulla di speciale, di eclatante o forse si. Forse è già successo la cosa più importante, la cosa straordinaria. Forse è successo che un pensiero controcorrente prende forma nei tuoi occhi e non è un sogno, lo vivi come realtà. Lo stupore, l'incredulità, l'eccitazione, la paura ti creano come un orgasmo continuo, dove tutto è relativamente lontano, tutto è stranamente semplice o superfluo. Detta in altri termini succede che ti formatti il cervello e metti solo il sistema operativo di base, il minimo indispensabile e ti rendi conto che il computer va velocissimo e che la maggior parte di quello che avevi installato non serviva e manco sapevi di averlo…e anche che non ti serve null'altro. Anzi a una cosa servivano i programmi accessori. Servivano a rallentare il computer a renderlo semplicemente inutilizzabile!
Una miscela altamente infiammabile si è andata a formare lentamente, ma implacabilmente nel mio animo. Avevo un sacco di cose da fare per sistemare l'auto e sembrava che non riuscissi ad arrivare ad alcunché. Il ginocchio (non quello buono della protesi!) ma l'altro, reduce da un liscio sul pavimento della barca avuto poco prima di arrivare qui, sembrava che non ne volesse sapere di piegarsi e anche di reggermi in piedi. Poi un furto sull'auto, giusto alla vigilia di fine anno. Per finire, il tempo. Cambiava di ora in ora, tra pioggia, vento, sole, nebbia e sembrava alimentare il mio animo che tradiva una certa malinconia per i lidi padani, per gli affetti, per un contesto a me conosciuto e dove potevo trovare conforto ed aiuto.
Che dire, avevo smarrito la forza di provarci, boccheggiavo tra mille cose e mi intorcigliavo in altrettanti pensieri che non facevano altro che aumentare la mia ansia e stimolare una certa leggera forma di depressione! Vedevo tutto impossibile, tutto difficile, tutto senza senso. Mi facevo le domande più idiote, giusto per il gusto di farmi del male e rispondermi che ero un scemo ad avere solamente partorito l'idea di essere qui, figuriamoci esserci!
Insomma, un disastro perché pensavo al futuro in termini certi, facendo del mio presente lo specchio di ciò che mi sarebbe successo.
Dimenticavo che la vita è come un qualsiasi gioco dove si usa una palla. Quest'ultima deve essere in movimento perché il gioco continui. Non importa come e dove, ma deve girare.
Il futuro è mistero e per questo la vita è affascinante e vale la pena viverla. Conoscerlo sarebbe un destino terribile e ci consegnerebbe a una lunga agonia. Il futuro è scoperta insondabile, nessuno lo potrà conoscere per quanto se ne possa sfiorare qualche frammento qua e la. Come un uomo al buio che a tastoni cammina in una stanza piena di oggetti con le mani protese a sfiorare ciò che lo circonda. Non vede nulla, ma ha una idea di una possibile realtà a lui ancora sconosciuta. Partorisce una idea di ciò che lo circonda senza rendersi conto che è inevitabilmente fallace.
Il presente è il mio futuro. Vivo il presente cercando di non pensare al futuro perché arriverà prima di quanto io pensi. Sarà con la mia vita presente che lo avrò modellato un poco, consegnandolo a un immutabile passato.
Devo fare girare la palla e non preoccuparmi di dove andrà a rotolare. Solo fare girare la palla.
Don't worry. Be careful but plays!
Camping
Key Cutting!
New Norfolk Sky
Christmas Time
Dawn
Summer is coming
Angela