La mattina mi alzo con qualcosa che non va. I soliti dolori di vecchiaia associati all'uso della protesi. Almeno credo. La spalla e il collo mi fanno un poco male. C'è vento e piove. Penso non sia nulla di che, come al solito. Normale amministrazione! In mancanza di meglio prendo una Tachipirina 1000. Visito una spiaggia in terra aborigena e una piccola comunità di pescatori poco distante. Non c'è nessuno e piove a dirotto. Il male comincia ad aumentare e mi prende tutta la spalla e anche il braccio. A Chili Beach c'è la pulizia della spiaggia e partecipo. Unico non Australiano. Incontro una coppia di Weipa veramente simpatica. Mi danno l'indirizzo e mi invitano a casa loro! Devo andare assolutamente a trovarli. Il tempo è brutto, ancora coperto. Dicono che erano anni che non succedeva. Sembra che a 100 km sud ieri siano caduti 80 mm di pioggia!!! Rovistando sulla spiaggia salta fuori una vertebra…di dugongo!!! Alla fine c'è pure un piccolo lunch con due salsicce su un pezzo di pane tostato e cipolle e una intervista con le TV locali!
Mi dirigo nella comunità aborigena di Lockhart River per vedere se trovo qualche medicina. Al supermercato trovo una crema. Me la metto sotto l'acqua. Il dolore non passa. Faccio il pieno e mi rimetto a percorrere i 110 km che mi ricongiungo con la via principale. Qualcosa non va davvero! Un delirio! Devo tenere il collo piegato a destra e ogni tanto mi arrivano delle scariche elettriche dal collo fino alla mano. Ormai non uso più il braccio sinistro. Comincio a essere seriamente preoccupato. So di avere del cortisone, del Muscoril e del Voltaren. Tutto in fiale. Ma ho una siringa sola. Pensavo di trovarle qui, ma sono in vendita solo con prescrizione medica!
Il dolore va è viene, intermittente. Non so se è l'umidità o lo stress ma mi cambio 3 magliette nel giro di poco, zuppe di sudore.
Arrivato sulla strada principale c'è lo svincolo per Weipa dove c'è un grosso ospedale. Sono 146 km, ma mi porterebbero fuori strada. Ho 109 km per la Bramwell Junction, la prossima Road House. C'è un camper caravan e credo che con una bella doccia calda mi posso rimettere. Arrivo alle 7.10 col buio inoltrato, stavano chiudendo. La luna mi ha dato una mano, nei pochi momenti di schiarita, tra uno scroscio e l'altro. La famosa doccia calda si rivela un rivolo di acqua tiepida. Mangio e comincia a piovere. Mi chiudo in macchina e non so come stendermi. Mi fa male in ogni posizione. Mi sono dato la crema. Spero solo di dormire…dormire e dormire…
Alle 5 sono in piedi e sto malissimo. Rovisto tra tutte le mie cose e salta fuori del cortisone in pasticche. Ne prendo una da 1 grammo. Decido di partire. Il tempo non migliora. Di fianco alla Road House c'è un albero con attaccato tutte le targhe di chi non c'è l'ha fatta. Si dice che Cape York e questa strada sia un "cimitero di auto". Non manca nessuno stato, pure Camberra è presente! Vado pianissimo, con il collo inclinato di lato per non sentire dolore, e guido con una mano sola. Per fortuna la strada è buona. Piove, ma c'è solo da guidare piano per non scivolare. Ci sono auto più grosse delle mie che vanno e vengono sul by-pass. Qui non si tratta di vedere se riesco a precorrere la Road Telegraph, ma di sapere se riesco ad arrivare all'ospedale! Pochi ci si avventurano, in questi giorni anomali, di sicuro!
Sto quasi per affrontare una curva, quando, un'auto che sopraggiunge, esce in derapata e sbanda più volte invadendo la corsia. Si ferma fuori dal ciglio. Per fortuna andavo piano e non l'ho incrociata. Ho rischiato un frontale senza colpa perché ci sono dei pirla in giro! "La strada è viscida!" mi dice! Evito di mandarlo a quel paese!
Forse il cortisone fa effetto. Mi sembra di stare un poco meglio e mi avventuro in una deviazione di 30 chilometri per visitare Captain Billy Landing. Mi immergono in una piccola stradina immersa di nuovo nella foresta tropicale. Qualcuno si è scomodato a contare tutte le cunette e l'ha scritto sul cartello. Sono 156. Non riesco a fare la foto, mi fa male il braccio.
Sulla spiaggia mi sembra di rinascere. Vento pazzesco! Sole a tratti, misto a pioggia fine. L'aria di mare mi mette sprint e mi faccio una passeggiata di un paio di chilometri abbondanti fino oltre la prima punta. Riprendo la main road e anche 2 mg di cortisone. Verso le 4 sono a Fruit Bat Falls. Le cascate sono spettacolari. Con un poco di fatica, scatto le foto e mi faccio un bagno per togliermi polvere e sudore. Vorrei continuare sulla Old Telegraph fino Eliot Twins Falls e fermarmi per la notte. Sono solo 7 km. Mi sento stanco. C'è da guadare un fiume. Scendo per controllare e mentre cammino finisco in una buca! Rimango in piedi per miracolo e mi gira la testa. Un dolore lancinante al braccio mi fa gridare! Mi scendono le lacrime! Non smette più. Arrivo all'auto, mi siedo e metto la retro. Mi fermo a 50 metri in una piccola rest area. Non ho la forza di fare nulla, nemmeno di pensare. Mi butto nell'auto dietro, sotto la pioggia e piango. Piango lacrime di dolore e di rabbia. Aspetto e piango. Non passa. Un'ora circa così. Cerco la siringa. La trovo. Sono indeciso. Mi sparo il Muscoril e aspetto. Sono un bagno di sudore. Sento il rumore di un paio di auto che passano ma non sarei in grado di muovere un muscolo. Sembra migliorare. Mi addormento. Alle nove riesco a mangiare qualcosa e mi sparo 2 mg di cortisone. Sono esausto. Mi riaddormento. Alle 00.30 sono sveglio. "Non passa, cazzo!". Fuori il diluvio e io non so che fare. Sono quasi alla disperazione. No! Sono disperato!
"Ok Leonardo! Fermati, pensa e agisci!". Ma come si fa quando il dolore ti fa quasi svenire e i comandi che dai non danno risultati. Sembra tutto in corto circuito!
Piango e con le mani che mi tremano apro una fiala di Voltaren. Pulisco la siringa con l'alcool e me lo inietto. Se non mi passa entro poco ho intenzione di farmi anche 4mg di cortisone! Non mi interessa che succede, ma così non posso continuare.
Registro un piccolo video perché, stavolta non sono sicuro di riuscire a cavarmela. Almeno sappiano che cosa è successo. Lo riguardo e mi spavento della mia faccia, delle mie parole. Non lo farò vedere a nessuno se dovessi sfangarla!
Verso l'1.30 mi sento meglio. Non piango più. Il dolore sembra passare di minuto in minuto.
Sto pensando a cosa fare. Non so bene se ho passato la crisi o quale dei farmaci ha fatto effetto. Potrei avere una ricaduta come prima. Meglio che almeno tenti di fare quei pochi chilometri, credo 4 o 5, che mi mancano per arrivare alla via principale. Poi vedrò.
Se anche mi fermo qui, svengo qui, qualcuno domani mi vedrà. Parto e, come al solito, qualcosa non va. Il tergi. Falso contatto. Piove ancora, cavolo! Scendo 4 volte in meno di 2 chilometri. Non va. Rallento e pianto i fari abbaglianti. Qualcosa si vede, almeno. Arrivo sulla via princiapale e faccio il punto della situazione.
Ho 62 chilometri per arrivare a Jardin River Ferry. Ci provo. Piano, piano. Ho la testa piegata e il braccio a fare leva dietro il poggiatesta. Sembra fare meno male.
La mia Carolina mi da una mano e, dopo poco, riparte il tergi. Ci metto due ore, evitando 4 o 5 serpenti e un paio di civette in mezzo alla strada. Dormo per un poco al posto guida e poi mi metto dietro. Alle 8.30 con mezz'ora di ritardo parte il primo ferry e riesco a prenderlo.
L'ospedale di Bagama mi sembra ok, ma domenica il medico non c'è! C'è una signora che accusa i miei stessi sintomi. Sembra che sia dovuto alla strada corrugata!!! Se fosse così sarebbe incredibile!
L'infermiere, di origini neozelandesi, sembra un Maori e mi da 5 siringhe per farmi le iniezioni. Ne capisce meno di me di farmaci. Domani alle 8.30 sono qui.
Faccio il pieno all'auto. Bagama mi sembra una città fantasma, L'ufficio della Polizia è chiuso e l'info center è proprio chiuso definitivamente! Al supermercato c'è veramente poco a prezzi da rapina! Mi sposto a Siesia sul mare. Pochi chilometri. Mi piazzo l'auto al camper caravan e per oggi non mi sposto di un metro. Finalmente riesco a farmi una doccia bollente. Ho il mare a 50 metri ma non ci penso nemmeno di andare a vederlo. Il sole va e viene e c'è un vento pazzesco. L'umidità è folle! Mai sentita così! Mi riprendo il cortisone. Credo che andrò avanti così, come da bugiardino, fino a domani. Il dolore è diminuito notevolmente e resisto bene.
Non so bene se arriverò a Cape York. Sono solo a 34 chilometri. Domani deciderò dopo la visita medica.
Ho sempre pensato di avere sette vite come i gatti! Ripenso a tutta la mia vita in un millisecondo e faccio un breve calcolo. Stavolta, se ce la faccio, mi sono giocato la sesta. Me ne resta una ancora! Speriamo mi basti per fare tutto quello che mi frulla per la testa!