
L'Australia mi chiama. Questo grande continente, dall'altra parte del mondo dove già un paio di volte sono stato, mi sussurra...mi tenta e mi entra piano piano nelle carni, nell'animo.
Porto sempre pochi ciondoli addosso. Anzi sempre quelli. Uno di questi è una pietra con un foro, di colore ocra. Viene da Pebble Beach, Western Australia. L'avevo messa per ricordarmi che dovevo tornare. Forse è venuto il momento.
Questi spazi incontaminati di terra rossa, di vento perenne e di arsura che scava nella pelle e giù fino nell'anima mi attirano. Le spiagge sterminate il mare calmo e caldo o gli spruzzi alti sulle scogliere con il rombo della risacca. Le stelle che riempiono il cielo e illuminano a giorno, come in nessun altro posto. Il senso di sacralità della terra e della nostra piccola anima. Forse è una scusa. Un richiamo, maledetto ed assassino che porta all'oblio o alla redenzione. In Australia si ci può ritrovare o perdere, come tanti posti che ho visitato, che a ben vedere, alla fine sono sempre stati delle isole. Nosy Bé, Roatan, le Maldive e tante altre. Tutte isole. Isole, già!
Come ognuno di noi, un piccolo universo, isolato e chiuso. Circoscritto per lo meno. La terra infine e anche noi stessi lo siamo, circondati da questa sottile pellicola di aria che ci permette di respirare e sopravvivere. Illusi spesso, per via delle nostre limitazioni, di essere in uno spazio sconfinato. Spesso i nostri sensi e le nostre abitudini o meglio il nostro "standard" dimensionale, che per forza diventa l'unità di misura delle cose...si misura in metri in km o miglia marine se siamo in mare. Ridicolo! Piccole schegge impazzite nell'immenso e spesso ci sentiamo grandi! Ma ci aggrappiamo a qualsiasi cosa nel momento che sorvoliamo oltre il nostro piccolo "universo abituale"....buffo no! Ma quasi non ce ne accorgiamo, noi privilegiati, ricchi e spensierati ma circondati da una immensità di oggetti, da noi costruiti, necessari per la nostra beatiduine, ma che ci bloccano la vista, l'orizzonte! Criceti in gabbia e pure felici di girare nella nostra ruota...e in ansia di fronte al mare che monta, sbalorditi di vedere un cielo stellato! Oggetti e strumenti di noi stessi. Completamente inebetiti e inconsapevoli di dove siamo. Meglio, limitati da quello che ci circonda, nonostante che tutto ormai con la tecnologia o le informazioni ci sia noto...appagati da emozioni virtuali, senza nemmeno avere il sospetto che il viverle sia qualcosa di completamente diverso...naufraghi di noi stessi e nemmeno consapevoli. Crediamo che tutto sia scoperto, accessibile e non ci rendiamo conto che non è vero...il viaggio vero è esserci...annusare, leccare, vedere, respirare, soffrire e gioire...anime morte e dannate!
Isole dove una moltitudine di naufraghi si ritrova. Si annusa e si sperde di nuovo verso il nulla, verso un nuovo approdo, una nuova isola. Dove riposare, rifocillarsi, pensare e ripartire dopo poco...oppure fermarsi per sempre.
Le altre volte però avevo sempre un progetto o per lo meno un obiettivo, seppur semplice. Il lavoro o il viaggio teso alla scoperta. Oggi invece non so che andrò a fare. Non so cosa scoprirò di nuovo o, buffo, di già conosciuto, chi può dirlo. C'è qualcosa là però che devo trovare, cercare o forse sarò come un cliente di un supermercato che ha spuntato tutta la lista della spesa, gironzola tra gli scaffali con aria annoiata ma anche curiosa. Dinoccolato ma pronto a farsi cogliere dalla sorpresa dell'imprevisto, dell'inaspettato.
Ammagliato da quello che la tua retina vede per la prima volta, non attraverso una foto o un video. Cose che non puoi solo vedere, ma annusare, gustare con la lingua, assorbire con la pelle e con il respiro. Una goccia di sudore che ti scorre lungo la schiena e il tuo respiro che rimbalza sui colpi del tuo cuore e la luce che riempie spazi infiniti e inspiegabili per tua mente. Troppo forte anche per te.
Il viaggiare non è un semplice e breve spostamento fisico del nostro corpo da un punto all'altro.
Viaggiare è amare.
Viaggiare è la linfa dell'anima.
Tanti capitoli chiusi, come quelli semplici della vita di ognuno di noi. Piccoli obiettivi raggiunti che hanno fatto il loro tempo e "sono" nel loro spazio ormai passato. Lo studio, una famiglia, un lavoro e un altro ancora...ora invece?
Beh, chi di voi sa che si deve fare da grande me lo dica! Soprattutto dove! Io sto ancora cercando, e zoppicando, saltando o forse meglio, avendo la fortuna di avere "una gamba in più" sulla terra ferma e "una in meno sott'acqua", esploro il limite del mio animo e del mio universo. Qualsiasi cosa sia...io ci sarò. Ci sono e il mio sorriso, i miei occhi, sono lì...e magari potrebbero essere una estensione anche dei vostri...
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