Ci sono due soli modi di conoscere le cose.

Farsele raccontare oppure farle.

Un poco come la vita.

Viverla o farla vivere agli altri.

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martedì 30 ottobre 2018

Particelle (le piccole cose sono importanti)









In italiano, i prefissi verbali ri- e re- indicano prevalentemente una ripetizione del verbo base usato; come in riprovare, ricadere, rivedere, ricongiungere, riascoltarerigirare, ribaciare, riproporre, richiedere, rivoltare, ricompensare, richiamare, ritentare, riamare, ecc.

Curiosamente non si specifica le volte; per cui non è detto sia una duplicazione una tantum, una volta sola. 

Un’altra funzione frequente è quella che indica il ritorno a una fase precedente, dopo che è stata compiuta l’azione opposta a quella indicata dal verbo base o in senso contrario; per esempio, riguadagnare, rialzarerisanare, riacquistare, ritrovare, respingere, reagire, ripassare, ecc.

Una specie di  immortali che si riavvolgono e si ripetono (come la canzone Rewind, di Vasco Rossi!) anche un’infinità di volte!

In alcuni casi risultano pure enfatiche; come in ridere

Il trasformismo camaleontico le porta a dare un nuovo significato al verbo d’origine; come, per esempio, ricavare, rifrangere, rilegare, rimeritare, riprodurrerisaltare, risentire, ritirare, rinforzare, rincorrere, reagire, ecc.

Sono pure “calde e appassionate” e danno intensità  e vigore al verbo base da cui provengono; come, ricercare, ripulire, riscaldare, risvegliare, ritornare, ecc.

Infine; sono potenzialmente applicabili a tutti i verbi.

Io, negli ultimi tempi, ne ho fatto una scorpacciata. Non solo di buona parte di quelle di cui ho scritto ora, ma pure di altre. 

Di quelle che; io per primo, avevo usato solo di rado o in tempi lontani. Insomma; dimenticate, sono lentamente emerse con; risalire, riapparire, rispuntare e poi definitivamente acclamate con; riaffacciarsi, risvegliarsi, respirare, ricamminare, riprendere; ed infine, rinascere!

Mi  accorgo che sono di due ordini. Il primo è la forza lavoro dotata di senso pratico; come, rimontare, rilavare, riassettare, rifare, ripulire, ricambiare, riaggiustare, ricalcolare, riavvitare, ricucire, ripitturare, riorganizzare, rigettare, rifinire, ecc.

La seconda è più riflessiva e analitica; come, riattivare, ricapitolare, ricordare, rimuovere, rimestare, rincuorare, recuperare, riabbracciare, rinsavire, rispettareriscuotere, rendere, recalcitrare, ecc.

Sono praticamente un susseguirsi continuo di micro particelle “ri- e “re- che indisponenti e fastidiose mi rincorrono quotidianamente. Poi; l’altra sera, mi sono accorto che alcune mi avevo abbandonato! Non le trovavo più! Replicare, rimbeccare, ribadire, ribattererinfacciare, insieme a molte altre consimili erano fuggite!

Così sono uscito in giardino a prendere una boccata d’aria e a riflettere su questa nuova situazione. L’erba morbida e fresca mi solleticava il piede scalzo. Ho alzato lo sguardo e mi sono incantato a vedere le stelle flocculare piano piano.

Improvvisamente ho sentito qualcosa di strano nell’aria. Mi sforzavo ma non riuscivo a capirci molto. Accidenti! Di nuovo loro! Rispunta, tra le fronde, riannusare; l’odore dolce e pungente degli eucalipti in fiore e poco dopo, riscoprire! Mi sa che ne arriverà un’altra serie e ne voglio approfittare. 

Riprendere a camminare scalzo, dopo tanto, non è facile. Ripartire costa un poco di dedizione, sacrificio e tempo. Quest’ultimo abbonda. L’auto è ancora in officina che aspetta da 8 giorni un piccolissimo cavo con attaccato un sensore. Tipo le mie care particelle. Robetta molto piccola ma che risulta indispensabile. Dovrebbe essere pronta domani in tarda mattinata.

Quindi?!? Sto ancora qui a calpestare l’erba del prato e mi domando se col tempo potrei sentire di nuovo il solletichio dell’erba sotto il piede di plastica! Perché no?!? 

Provarci può essere solo sorprendente. Basta un piccolo particolare per cambiare tutto quello che ci aspettiamo del domani e di cui non sappiamo molto. Provarci e riprovarci

PLOF! Un rumore sul tavolo di plastica attira la mia attenzione. Una gigantesca rana verde ci è saltata sopra e mi scruta. Rimane immobile con quel sorriso sardonico e gli occhi sgranati. La guardo per un bel poco e lei, nulla. Non risalta via, immobile da sembrare quasi finta! Non so che pensare se non che mi è venuta a salutare. Domani si dovrebbe ripartire. Vediamo fin dove.