Ci sono due soli modi di conoscere le cose.

Farsele raccontare oppure farle.

Un poco come la vita.

Viverla o farla vivere agli altri.

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sabato 4 febbraio 2012

Soft Light

Mi dirigo ancora verso sud-est e provo ad esplorare una strada secondaria per cercare una cascata e anche per vedere cosa mi riserva l'area fuori dalla via principale, dove il traffico è praticamente assente. Dopo pochi chilometri di una gravel road, che si snoda su dolci colline e fitti boschi, il primo inaspettato incontro con un gregge di pecore in sede di transumanza! La cosa molto divertente e particolare è che i due pastori stanno su due auto all'inizio e alla fine del gregge!


Le pecore seguono tranquillamente e mi devo fermare a lato per farle passare. Sembrano molto diverse da quelle del continente, più massicce, più selvatiche.


Si alternano piccole fattorie e alcuni paesi che, anche se segnati sulla carta, altro non sono che piccoli gruppi di 6 o 7 abitazioni. Il luogo è poco frequentato e me ne accorgo arrivando nei pressi della cascata. La strada è interrotta da tempo immemorabile per una frana e il sentiero è stato ormai inghiottito dal bush. La cascata è molto bella anche se la vegetazione lascia poche visuali libere per ammirala.


Rientro sulla main road e mi fermo in un piccolo paese a fare il pieno. Le sorprese sono sempre dietro l'angolo da queste parti e, a pochi metri dall'unica pompa di benzina su una piccola altura, c'è l'immancabile chiesa dei primi coloni. Penso sempre al fatto che nonostante qui intorno ci siano forse meno di una 40ina di abitazioni, la chiesa rimane l'edificio più solido e più bello!


La visito all'interno, perché l'invito sull'uscio è chiaro e sorrido osservando l'altra informazione appesa a lato! Gli Australiani hanno sempre un grande senso pratico e sono molto pragmatici! Mi fa riflettere che il "ticket" d'ingresso per l'uscita da questo mondo e, quello opposto, per la creazione di una nuova famiglia siano equiparati e assolutamente a buon mercato!


Proseguo di appena pochi chilometri e mi fermo a visitare un Parco Nazionale molto famoso, il Mount Field National Park, che è anche sede di un centro dei ranger. Mi trovo molto vicino a Hobart ormai e il parco è molto frequentato. Alla base del monte si snoda un percorso che raggiunge due belle cascate attraverso un sentiero attrezzato che attraversa un bosco fittissimo.


Piazzo la mia auto nella piazzuola a 5 metri dal torrente e mi metto ad osservare verso sera lo specchio d'acqua. Mi hanno detto che il platypus (l'ornitorinco) vive in questo torrente. Sono un poco scettico anche perché è un animale molto elusivo e il mio vicino mi ha detto che l'ha visto una volta sola nonostante frequenti regolarmente il parco svariate volte l'anno. Faccio una doccia e mi metto a mangiare un boccone osservano lo scorrere lento e pigro delle acque.


Giorno dopo giorno sto comprendendo che qui il tempo è molto variabile e anche che la luce è ovattata. Un luce diffusa che pennella appena di colore questo paesaggio.


Il sole fa sempre fatica a bucare le nubi e raramente è estremo, intenso. Credo dipenda dalla latitudine e spesso sembra sempre che la giornata sia bloccata allo stesso orario. Le differenze sono minime e si fa fatica a capire se sia mattina o pomeriggio inoltrato.


Mi giro distrattamente di lato ed ecco che dall'acqua spunta qualcosa! Stento a crederci ma è lui! Frettolosamente prendo la camera, ma le impostazioni, la distanza e l'emozione mi giocano un brutto scherzo. La foto è un disastro ma l'ho visto! Per la prima volta riesco a vedere questo curioso animale nel suo ambiente naturale! Giornata piena e intensa. Mi addormento appena lo sportello dell'auto si chiude.













VICTORIA FALLS



















RUSSELL FALLS






PADEMELON



MARRIOTTS FALLS



PLATYPUS (ORNITORINCO)

mercoledì 1 febbraio 2012

High Mountains Wilderness!

Si parte quindi verso il centro. La giornata è di un buio pazzesco. Pioggia e freddo. Mi inerpico su una strada verso la prima città che è nel bel mezzo di una zona mineraria. Si intravedono le prime montagne e si possono finalmente chiamare così perché superano i 1400 metri. Sono verdissime e le cime a mala pena si notano, ricoperte da densa condensa e nuvole basse. Mi sto avventurando nell'area dei grandi parchi del sud ovest e qui è il posto adatto per chi vuole scarpinare su e giù per boschi, torrenti e laghi. Il verde regna sovrano. La Tasmania si rivela molto differente dal continente. Rimane prevalentemente montagnosa e ricca di acqua. La parte che sto visitando riceve in alcuni punti oltre 3 metri di precipitazione all'anno! Arrivo a Queenstown, città mineraria, che dovrebbe essere ricca. Si rivela una delle città più smunte che abbia mai visitato! Il centro deserto e in parte con negozio che hanno chiuso i battenti o in semi abbandono. Mi da l'idea di frontiera, ma una frontiera sotto tono, piena di umidità e di muffa. Riparto e uno dei primi torrenti che incrocio si chiama Cemetery Creek! Non è che sia di buon auspicio!


Si sale ancora, 500, 600 fino a oltre 900 metri! Tutto intorno ancora montagne con picchi ricoperti sempre da nubi bianco latte e le prime enormi felci alte fino a 3 o 4 metri da fare da contorno ai lati della strada.


Improvvisamente si scende su un altipiano dove splende il sole e tutto si colora di nuovo di una luce calda e confortante, ma è un attimo. Si risale nuovamente. Visito una cascata e mi avventuro a vedere un piccolo lago all'interno di un parco. Un gruppo di giovani giapponesi si appresta zaino in spalla ad andare a fare una escursione e piantare la tenda in uno qualsiasi dei crinali di queste montagne. Il campeggio in genere è libero nei parchi. Poi di nuovo piove e le raffiche di vento sono veramente forti. Il terreno si imbibisce d'acqua e anche i camp ground sono delle pozze di fango. Mi fermo ai lati di un lago che si chiama Bronte Lagoon! Durante la notte, la pioggia e il vento fanno ballare Carolina come una trottola! Benvenuto nelle High Mountains Wilderness!